25 settembre 2020 - 10:43

Festival economie civili: consegnata al presidente Mattarella la Carta di Firenze

Otto impegni su persone e lavoro. Il Presidente della Repubblica a Palazzo Vecchio ospite nella giornata di apertura.

di Jacopo Storni

Festival economie civili: consegnata al presidente  Mattarella la Carta di Firenze
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«Caro presidente, questa Carta che le verrà consegnata va alle radici della nostra cultura e tradizione e mette insieme innovazione, sentimento popolare e genius loci, rigenerando il futuro». Così l’attrice Monica Guerritore ha consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la Carta di Firenze per l’economia civile, presentata venerdì mattina a Firenze, in Palazzo Vecchio, in occasione dell’apertura del festival dell’economia civile, in programma fino a domenica nel Salone dei Cinquecento. Sono otto i punti della Carta di Firenze, firmata da cento persone tra imprenditori e politici: sostenere il valore del lavoro e delle persone; credere nella biodiversità delle forme d’impresa; promuovere la diversità e e l’inclusione sociale; valorizzare l’impresa come luogo di creatività e di benessere; investire nell’educazione e nella promozione umana; proporre una nuova idea di salute e di benessere; coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente; attivare energie giovani, innovazione e nuove economie. Nel primo punto è scritto che «l’uomo si realizza con il proprio ingegno, con il lavoro manuale e intellettuale e non può mai venire ridotto a mero fattore di produzione o ingranaggio di un sistema produttivo. Non può essere mortificato nelle sue aspirazioni di realizzazione professionale».

Nel secondo punto si spiega che «l’impresa capitalistica non è l’unica, né l’esclusiva, né la naturale né la superiore forma d’impresa», ecco perché «l’economia civile guarda pertanto con fiducia ed ottimismo ad una dove sempre più imprese cercano di coniugare profitto ed impatto sociale, creazione di valore economico, dignità e qualità del lavoro e sostenibilità ambientale». Nel terzo punto «un mercato che voglia dirsi civile deve tendere a colmare divari economici e sociali, finanziario attraverso l’attivazione di meccanismi di inclusione di uomini e donne e ri-generazione di chi si trova ai margini, attraverso la valorizzazione delle diversità come ricchezza sociale». Nel quarto punto si spiega che «l’impresa civile si fonda sulle relazioni tra persone e rappresenta in quanto tale uno dei principali e influenti luoghi di formazione del carattere e della personalità umana». Nel quinto punto è spiegato che «la vera determinante del benessere è legata alla produzione e al consumo di beni relazionali: tra questi, i più rilevanti sono l’amicizia, l’amore, la fiducia, l’impegno civile, i servizi alla persona». Nel sesto punto si dice che «tutta la società deve farsi carico della salute delle persone e del loro benessere, non solo l’ente pubblico (o il mercato), perché i portatori di bisogni sono anche portatori di conoscenze e di risorse».

Nel settimo punto è scritto che «oggi non è più pensabile occuparsi di povertà, di welfare o di salute senza occuparsi di ambiente e territorio». E infine, nell’ottavo punto, si spiega che «per attivare i quattro fattori fondamentali del progresso civile e sociale (la persona capace di costruire relazioni, l’impresa civile, il valore generativo e la sussidiarietà circolare come chiave per la soluzione dei problemi economici e sociali) l’economia civile ha sperimentato in questi anni un processo che va oltre la pur importante enunciazione di principi. Un percorso fatto di momenti di formazione, d’incontro e d’investimento sui territori, di ricerca e studio delle buone pratiche che sono semi di speranza per il futuro, di costruzione di laboratori dove rendere presente e far interagire i tre ingredienti fondamentali per il progresso civile: energie giovani, innovazione, creazione di valore economico (socialmente ed ambientalmente sostenibile)». Il saluto iniziale è stato del sindaco di Firenze Dario Nardella, che ha ringraziato il presidente Mattarella: «Nessuno come lei ha saputo prendere per mano le nostre citta e i nostri paesi in un momento cosi difficile ricordando quanto noi italiani teniamo alla liberta ma anche alla serietà».

Il festival dell’Economia civile si è aperto venerdì mattina a Firenze e prosegue fino a domenica (e in diretta streaming) a Palazzo Vecchio. Il filo conduttore di questa edizione, che si sarebbe dovuta svolgere a marzo ma è stata rinviata a causa della pandemia, è quello della rigenerazione: “Persone, luoghi, comunità. L’economia che rigenera”. Il coronavirus, oltre a cambiare la data, ha modificato anche i contenuti. Il Festival presenta e premia buone pratiche: ne sono state selezionate 22 su 150 candidature. Sette startup, sette imprese, cinque Comuni e tre scuole. Le proposte saranno presentate nella giornata conclusiva e il pubblico anche da casa potrà esprimere il proprio voto. Infine, sarà assegnato il Premio imprenditori per l’Economia civile dedicato alle imprese-. Le dieci aziende selezionate saranno le Ambasciatrici dell’Economia civile 2020. www.festivalnazionaleeconomiacivile.it

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