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Ex Ilva, la procura di Taranto contraria al dissequestro dell'area a caldo. La richiesta dei commissari del siderurgico

Ex Ilva, la procura di Taranto contraria al dissequestro dell'area a caldo.  La richiesta dei commissari del siderurgico
(ansa)
Gli impianti furono sequestrati il 26 luglio 2012 nell'ambito dell'inchiesta sul disastro ambientale, poi fu concessa la facoltà d'uso. Secondo i commissari è cambiato lo scenario delle emissioni rispetto a dieci anni fa. Deciderà la Corte d'assise
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La Procura di Taranto ha espresso parere negativo in merito all'istanza di dissequestro degli impianti dell'area a caldo dello stabilimento siderurgico presentata il 30 marzo scorso dai legali dei commissari di Ilva in Amministrazione straordinaria alla Corte d'Assise che ha emesso la sentenza di primo grado del processo Ambiente Svenduto.

Il dissequestro degli impianti è una delle condizioni sospensive dell'accordo di investimento siglato il 10 dicembre 2020 tra Arcelor Mittal Holding Srl, Arcelor Mittal Sa e Invitalia. Gli impianti furono sequestrati nel 2012  e fu poi concessa la facoltà d'uso.

Secondo i commissari straordinari di Ilva in As - tutt'ora proprietaria degli impianti - è cambiato lo scenario delle emissioni rispetto a dieci anni fa grazie ai lavori ambientali e ci sono i presupposti per revocare il sequestro. Di diverso avviso è la Procura. La decisione finale spetta alla Corte d'assise.

Gli impianti furono sequestrati il 26 luglio 2012 in base a un'ordinanza che firmata dal gip Todisco nell'ambito dell'inchiesta per associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari e alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.
All'azienda fu poi concessa la facoltà d'uso.

La Corte d'Assise di Taranto che ha ricevuto l'istanza è la stessa che l'1 giugno 2021 ha pronunciato la sentenza (ma le motivazioni non sono state ancora depositate) del processo "Ambiente Svenduto" infliggendo 26 condanne (tra dirigenti della fabbrica, manager e politici) per 270 anni di carcere e disponendo la confisca degli impianti dell'area a caldo.