Bari

Elezioni europee, in Puglia Cinque Stelle primo partito, Lega subito dietro. Crolla l'affluenza: 49,8 per cento

(fotogramma)
Il Pd non sfonda in Puglia, dove i partiti di governo sono i più votati e conquistano insieme oltre il 50 per cento: non c'è effetto Ilva e Tap. Cala l'affluenza anche a Bari dove sono andati a votare il 66,7 degli elettori: alle 14 inizia lo spoglio per i sindaci
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Movimento 5 Stelle primo partito, Lega seconda a poca distanza, terzo il Pd staccato di quasi dieci punti percentuali e oltre 100mila voti. È un quadro rovesciato rispetto al risultato nazionale quello che emerge dalle elezioni europee in Puglia. Se nel resto del Paese si assiste al trionfo del partito di Matteo Salvini, alla risalita del Pd e al crollo dei 5 Stelle, nella regione invece le parti sono invertite.

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A scrutinio concluso, il Movimento è primo con il 26,3 per cento delle preferenze e 418mila voti. A un punto percentuale di distacco la Lega Salvini Premier con il 25,2 per cento delle preferenze e 402mila voti. Al terzo posto il Partito Democratico con il 16,6 per cento e 264mila voti (un risultato molto diverso da quello nazionale, dove i dem raggiungono il 22 per cento, ma peggiore anche della media nella circoscrizione Sud). Al quarto posto Forza Italia con l'11,1 per cento (175mila voti). Al quinto Fratelli d'Italia con l'8,9 per cento (sopra la media nazionale di quasi tre punti percentuali). + Europa - Italia in Comune - Pde tocca il 5 per cento almeno in Puglia, superando quindi la soglia di sbarramento al 4 per cento. Dietro ci sono tutti gli altri, tra cui La Sinistra (2,2 per cento e 33mila voti) e Europa Verde (2 per cento e 30mila voti).

Le province

Più nel dettaglio, i 5 Stelle si confermano primo partito anche in provincia di Bari con il 26,6 per cento (140mila voti), seguiti da Lega al 22,3 per cento (117mila voti) e Pd al 17 per cento (89mila voti). Dietro Forza Italia (10,6 per cento), Fratelli d'Italia (8,1 per cento) e + Europa - Italia in Comune - Pde (8 per cento). Il Movimento è primo partito anche nelle province di Foggia, Bat (29 per cento) e Taranto. Mentre nelle province di Brindisi e Lecce è la Lega a imporsi. Da notare che il Movimento si difende anche in realtà come Melendugno (base della protesta contro il gasdotto Tap) dove è secondo al 22 per cento e Taranto dove non subisce ripercussioni dalle promesse tradite su Ilva e si conferma al primo posto con il 27,8 per cento delle preferenze e 17mila voti.  

Situazione simile anche nelle tre principali città pugliesi al voto pure per le elezioni comunali. A Bari Città il Movimento 5 Stelle si conferma primo partito con 45mila voti e il 27,6 per cento delle preferenze. La Lega è seconda con il 21,9 per cento (36mila voti). Terzo il Pd con il 20 per cento (30mila voti). Risultati, questi che potrebbero influire nella corsa all'elezione del nuovo sindaco, soprattutto nel risultato dei pentastellati che con la candidata Elisabetta Pani puntavano a riaprire i giochi e arrivare almeno al ballottaggio con il sindaco uscente Antonio Decaro.

Anche a Foggia primo il Movimento con il 32,5 per cento, seconda la Lega con il 26,5 per cento. Male il Pd al 13,3 per cento. A Lecce invece si aprono altri scenari che potrebbero influire sulle comunali, visto che qui è prima la Lega con il 22,9 per cento, secondo il Pd con il 21,7 per cento (uno dei risultati migliori a livello regionale), terzo il Movimneto con il 19,6 per cento.

Un quadro, quello del voto pugliese, che ricalca quanto si è verificato in tutto il Sud. A dimostrazione del fatto che il Meridione si conferma ancora un granaio di voti per i 5 Stelle, nonostante i casi Ilva e Tap. Nelle sei regioni della circoscrizione (oltre a Puglia, Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata e Calabria) il Movimento sfonda la soglia degli 1,5 milioni di voti con il 29,2 per cento delle preferenze, facendo meglio delle precedenti elezioni (quando si fermò al 24 per cento e 1,4 milioni di voti). Dietro la Lega al 23,2 per cento (1,2 milioni di voti). Terzo il Pd al 18 per cento e poco meno di un milione di voti. Seguono Forza Italia al 12 per cento, Fratelli d'Italia al 7,6 per cento. Non superano la soglia di sbarramento gli altri partiti, tra cui +Europa - Italia in Comune (al 3,1 per cento), La Sinistra (2 per cento) e Europa Verde (1,7 per cento).

L'affluenza

Anche i dati sull'affluenza fanno emergere diverse realtà. Per europee e comunali hanno votato meno pugliesi rispetto a 5 anni fa. L'affluenza si ferma al 49,8 per cento. Un dato disomogeneo: da una parte ci sono i Comuni dove non è in discussione la scelta del sindaco: in questi casi l'afflusso alle urne è stato ancora più basso e si è attestato attorno al 40 per cento, come successo nelle province di Taranto (44,3 per cento) e Bat (40 per cento). Discorso diverso per i Comuni impegnati anche nelle elezioni amministrative: a Foggia è al 68,2 per cento (55,5 in tutta la provincia), a Bari si ferma al 66,7 al di sotto del dato del 2014 (52,5 per cento in provincia). Molto alta a Lecce, dove si votava pure per eleggere il nuovo sindaco, con l'affluenza che raggiunge il 72 per cento.

Le comunali

Lo spoglio per le comunali avrà inizio alle 14. A Bari Antonio Decaro corre per il centrosinistra, e cerca la conferma anche al primo turno. A sfidarlo il candidato del centrodestra, Pasquale Di Rella; Elisabetta Pani del Movimento 5 stelle; Sabino De Razza per la lista di sinistra Bari città aperta; Irma Melini, per l'indipendente Irma Melini per Bari; e Francesco Corallo, di Pensionati e Invalidi - Giovani Insieme. Le liste presentate sono 24, più di 800 i candidati consiglieri. Salgono a oltre 1.300 i candidati per i cinque municipi per i quali si elegge anche il presidente.

A Lecce in campo c'è il sindaco uscente, candidato del centrosinistra, Carlo Salvemini, contro Saverio Congedo per il centrodestra, la ex sindaca Adriana Poli Bortone, il grillino Arturo Baglivo e l'uomo della sinistra Mario Fiorella.

A Foggia cerca invece la riconferma Franco Landella, esponente del centrodestra. Gli contendono la carica Pippo Cavaliere, in quota centrosinistra, Giovanni Quarato del Movimento 5 Stelle e gli indipendenti Giuiseppe Miniero, Giuseppe Pertosa.