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La Rai apre un audit per le frasi di Guardì

La Rai apre un audit per le frasi di Guardì

Il regista: 'Fatti di 14 anni fa, sono accuse pretestuose'

ROMA, 30 novembre 2023, 17:56

Redazione ANSA

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La Rai apre un audit per le frasi di Guardì - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Rai apre un audit per le frasi di Guardì - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Rai apre un audit per le frasi di Guardì - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Rai già nella giornata di ieri ha dato mandato per l'apertura di un audit interno e di tutte procedure aziendali previste sui fatti che riguardano il regista Michele Guardi. Lo rende noto Viale Mazzini, precisando che "la decisione è giunta dopo la messa in onda, martedì 28 novembre, su Italia 1, di un servizio contenente alcuni fuori onda del regista e sue dichiarazioni".

"Si tratta di una cosa di 14 anni fa e nessuno allora si lamentò di quello successe. Hanno riso tutti, nessuno si è ribellato. Basta vedere quello che ha detto Magalli, che ha, tra l'altro, fatto presente che sono una persona molto invidiata. In ogni modo nessuno ha denunciato e il reato di insulto comunque si prescrive in cinque anni. È chiaramente una cosa pretestuosa, fatta per darmi fastidio". Lo afferma Michele Guardì all'ANSA, precisando che attende quello che la Rai gli chiederà di fare dopo l'apertura dell'audit, "con il massimo rispetto per l'azienda che mi dà lavoro da 40 anni". 

Floridia: 'Le frasi di Guardì incompatibili con servizio pubblico' 

Fuorionda sessisti e omofobi alle 'Iene', Guardì si scusa 

"Patriarcato, misoginia e omofobia in tv": questo il titolo del servizio proposto ieri sera dalle Iene, su Italia 1, che hanno trasmesso alcuni fuorionda di Michele Guardì, storico autore Rai e regista de I Fatti Vostri, con insulti omofobi e sessisti rivolti a persone presenti in studio, compreso l'ex conduttore Giancarlo Magalli.

"Sono cose vecchie, è pretestuoso", ha replicato lo stesso Guardì intervistato da Filippo Roma. "In 5.600 puntate si possono dire cose inopportune nella certezza di non essere ascoltati e me ne scuso". I fuorionda risalgono al 2009: la Rai sta valutando se ci sono novità rispetto a vicende relative a tredici-quattordici anni fa. Le Iene hanno mostrato anche l'autista di Guardì, sostenendo che si tratterebbe di un collaboratore del programma pagato dalla Rai, circostanza negata ancora dal regista. Oggi le scuse e ulteriori precisazioni di Guardì, in una lettera a Dagospia.

"Quanto ha fatto emergere il programma Le Iene, nella trasmissione di martedì scorso, a proposito di un mio collaboratore impropriamente definito autista devo precisare che si tratta di un assistente che lavora con me con regolare contratto dal 2010 anno in cui ho messo in scena il musical sui Promessi Sposi. Successivamente, dato il rapporto di fiducia, gli ho chiesto di collaborare con me anche alla realizzazione di rubriche tv, che seguivo io personalmente per il programma I Fatti Vostri. Si è reso perciò necessario anche un altro contratto di consulente e non di dipendente proprio per I Fatti Vostri, contratto che gli ha consentito e gli consente di lavorare dentro una redazione Rai. Si tratta dunque di due contratti distinti, uno dei quali a mio totale carico. Le attività che svolge come mio collaboratore privato sono dunque da me e solo da me personalmente retribuite con regolare contratto".

Quanto agli epiteti e agli insulti, Guardì precisa che "si tratta di fuorionda risalenti al 2009 e cioè a quattordici anni fa. Lo stesso Giancarlo Magalli, intervistato ieri dalle Iene mentre entrava in Rai, per partecipare come settimanalmente avviene ai Fatti Vostri, ha risposto che sarebbe ancor più divertente sentire quello che le persone alle quali mi sarei riferito sono solite dire a me replicando. Inoltre a tutti coloro che si erano sentiti offesi ho già chiesto scusa a suo tempo. Cosa che torno a fare anche adesso".

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