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Coronavirus Lombardia, sciopero metalmeccanici

La protesta di otto ore mercoledì 25 marzo e mobilitazione avanti fino al 29 marzo

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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23 marzo 2020 | 12.00
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Lo sciopero dei metalmeccanici ci sarà. Fim, Fiom e Uilm della Lombardia proclamano per mercoledì 25 marzo "8 ore" di astensione dal lavoro "per turno o giornata lavorativa" per tutte le lavoratrici e lavoratori del settore", tranne quelli impegnati in produzioni strettamente collegate all'attività ospedaliera e sanitaria, alle produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge. Il decreto del governo, sottolineano Fim, Fiom e Uilm della Lombardia, "ha definito i settori indispensabili che possono continuare le attività nei prossimi giorni. Riteniamo che l’elenco sia stato allargato eccessivamente, ricomprendendovi settori che di necessario e di essenziale hanno poco o nulla. Come già sottolineato da Cgil Cisl e Uil Lombardia, nella nostra Regione occorre intervenire in modo deciso, 'senza se e senza ma', per contrastare la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi".

Il decreto appena varato dal governo, rilevano i sindacati, "assegna alle imprese una inaccettabile discrezionalità per continuare le loro attività con una semplice dichiarazione alle Prefetture. Tutte scelte che piegano, ancora una volta, la vita e la salute delle persone alle logiche del profitto: noi non ci stiamo". Al Governo, sottolineano, "chiediamo che riveda l’elenco delle aziende essenziali che deve ricomprendere solo quelle attività strettamente necessarie e indispensabili per il funzionamento del Paese e non deve lasciare margini di interpretazione e discrezionalità: le aziende che svolgono attività non essenziali devono chiudere e i loro dipendenti devono poter stare a casa! Difendiamo vita e salute di lavoratori e cittadini! In emergenza servono scelte chiare e coraggiose per tutti: fermiamo le attività non essenziali!".

E proseguirà fino al 29 marzo prossimo la mobilitazione dei sindacati dei metalmeccanici per sostenere l'adozione di misure di tutela della salute in tutti i luoghi di lavoro e appoggiare il confronto di Cgil,Cisl e Uil con il governo affinché sia modificato il Dpcm varato ieri che ha allargato le maglie dello stop imposto alle aziende di settori non strategici. La decisione in una nota unitaria a firma dei segretari generali Marco Bentivogli, Francesca Re David e Rocco Palombella.

"Il governo, quindi, ha aggiunto lavorazioni estranee all’emergenza in corso. Nel testo del Dpcm, inoltre - aggiungono ancora Fim Fiom e Uilm - viene consentito lo svolgimento di attività funzionali alle filiere, di quelle previste dal decreto e ai settori strategici, lasciando piena discrezionalità’ alle imprese di determinarle fatta salva comunicazione al prefetto".

"Per queste ragioni Cgil Cisl e Uil hanno considerato inadeguato il provvedimento modificato dal governo su pressione della Confindustria. E Fim Fiom e Uilm sono impegnati a tutti i livelli a mettere in campo iniziative unitarie di mobilitazione utili a costruire accordi e laddove non possibile a proclamare iniziative di sciopero finalizzate a riportare la definizione delle attività indispensabili e a garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro aperti a partire dal 25 marzo. Per le aziende non ancora sicure e per quelle fuori delle reali attività essenziali, Fim Fiom e Uilm già venerdì 20 hanno prolungato la copertura dello sciopero nelle aziende metalmeccaniche fino al 29 marzo", si legge ancora.

"La nostra richiesta è limitarsi senza eccezione alcuna, alle sole attività essenziali per ridurre la mobilità dei lavoratori. Il 29 Marzo verificheremo come proseguire la nostra iniziativa", conclude la nota.

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