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Scoperti resti più antichi Homo sapiens in Europa2Foto© www.tgcom24.mediaset.it

Scoperti resti più antichi Homo sapiens in Europa

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Un dente e cinque frammenti ossei di 45.000 anni fa sono i resti più antichi dell'Homo sapiens in Europa. Sono 2.000 anni più antichi degli altri fossili di sapiens europei finora noti e descrivono anche le interazioni dell'uomo moderno con i cugini Neanderthal. Pubblicato sulle riviste Nature Ecology & Evolution e Nature, il risultato si deve a un gruppo internazionale coordinato dall'Istituto tedesco Max Planck per l'antropologia evolutiva e del quale l'Italia fa parte con l'Università di Bologna.

I resti sono stati scoperti in Bulgaria, nella grotta di Bacho Kiro, e l'analisi del Dna li ha attribuito all'Homo sapiens. Sono stati analizzati nelle due ricerche coordinate da Helen Fewlass e Jean-Jacques Hublin, entrambi dell'Istituto tedesco Max Planck per l'antropologia evolutiva. Ha coordinato la datazione dei reperti l'italiana Sahra Talamo, dell'università di Bologna.

«L'analisi al radiocarbonio conferma che i fossili risalgono alla fase iniziale del Paleolitico superiore e rappresentano quindi la più antica testimonianza diretta della presenza della nostra specie in Europa», rileva Talamo. Il sito, ha osservato Hublin, «documenta una prima ondata di Homo sapiens, che entrò in contatto con gli uomini di Neanderthal e portò in Europa nuovi comportamenti».