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Rossi, qui la Yamaha di solito è veloce2Foto© ansa.it

Rossi, qui la Yamaha di solito è veloce

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«Mi piace perché è un circuito vecchio stile…». Prego astenersi dalle facili battute: Valentino Rossi ha sempre prediletto le piste «al naturale», quelle che seguono l’andamento del terreno, piuttosto che quelle disegnate al computer dai maghi dei tracciati moderni. Il riferimento all’età è quindi puramente casuale e lo dimostra il bilancio delle ultime sue quattro gare sull’impianto inglese, ricavato da un ex aeroporto militare: tre terzi posti (2014, 2106 e 2017) e una vittoria nel 2015.

«Lo metto tra i miei cinque circuiti preferiti», aggiunge il Dottore felice di ritrovare una pista amica per capire quanto la sua Yamaha sia migliorata. Gli indizi si erano visti in Austria, circuito sulla carta ostile alle Yamaha e dove invece le moto giapponesi sono arrivate a ridosso del vincitore Dovizioso: Rossi ha tagliato il traguardo a soli 8 secondi dal ducatista, quarto alle spalle di Fabio Quartararo, sul podio e primo delle Yamaha che hanno visto anche Viñales chiudere in quinta posizione. Un risultato ben augurante per il gran premio britannico.

Valentino ha poi spiegato come il miglior utilizzo dell’elettronica gli abbia assicurato un maggiore spunto in uscita di curva, non abbastanza per ricucire la distanza dalle velocissime Honda e Ducati, finite ai primi due posti, ma sufficiente per tenere un buon ritmo, migliore che in passato. Piccoli passi, in attesa di evoluzioni più radicali, attese però per la prossima stagione. In Gran Bretagna lui e Viñales arrivano quindi sulla scia delle buone impressioni ricavate al Red Bull Ring e sull’onda dei risultati precedenti.