Ponte Morandi, secondo un indagato il crollo fu dovuto a cedimento cassone
Almeno da sei anni la “pancia” del viadotto Polcevera - i cosiddetti cassoni, scatole di cemento cave costruite sotto al piano strada - era inaccessibile, cosa che impediva di valutare se i cavi fossero corrosi.
Ma a creare inquietudine tra i massimi vertici di Spea Engineering, la società incaricata del monitoraggio (e controllata) da Autostrade per l’Italia, non è solo il buio totale provocato dall’assenza di controlli.
Il timore dell’ex responsabile della sorveglianza Carlo Casini, è addirittura che il «cedimento del cassone dovuto al percolamento dell’acqua, che avrebbe corroso i cavi interni» possa essere stato la causa del crollo del Ponte Morandi: «Può essere successo che, a un certo punto, il cassone comprimeva e ad un certo punto è mollato!».