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Papa, a poveri non si perdona povertà2Foto© ansa.it

Papa, a poveri non si perdona povertà

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«Si possono costruire tanti muri e sbarrare gli ingressi per illudersi di sentirsi sicuri con le proprie ricchezze a danno di quanti si lasciano fuori. Non sarà così per sempre». Il tono di Francesco, nel messaggio per la terza Giornata mondiale dei poveri, è solenne.

«Il “giorno del Signore”, come descritto dai profeti, distruggerà le barriere create tra Paesi e sostituirà l’arroganza di pochi con la solidarietà di tanti. La condizione di emarginazione in cui sono vessate milioni di persone non potrà durare ancora a lungo. Il loro grido aumenta e abbraccia la terra intera.

Come scriveva Don Primo Mazzolari: “Il povero è una protesta continua contro le nostre ingiustizie; il povero è una polveriera. Se le dai fuoco, il mondo salta”». È come se il Papa rispondesse a chi, anche nella Chiesa, lo accusa di un’attenzione eccessiva ai temi «sociali», come se il primato dei poveri fosse qualcosa di esterno al Vangelo.