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Mondo mezzo, Buzzi chiede scarcerazione© ilfattoquotidiano.it

Mondo mezzo, Buzzi chiede scarcerazione

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I difensori di Salvatore Buzzi, il ras delle cooperative romane condannato in secondo grado nel processo Mondo di mezzo a 18 anni e 4 mesi, hanno presentato un’istanza alla Corte d’Appello di Roma per chiederne la scarcerazione. Una decisione presa alla luce della sentenza della Cassazione che ha fatto cadere l’accusa di mafia. In subordine alla revoca della misura cautelare Alessandro Diddi, legale dell’ex capo della coop 29 giugno, chiede che il suo assistito, attualmente detenuto nel carcere di Tolmezzo, vada ai domiciliari.

“Mi aspetto che la pena venga dimezzata – ha detto il legale in un’intervista a La Stampa – innanzitutto perché è caduta l’accusa più grazie, la componente mafiosa, appunto, e inoltre perché il mio cliente è stato prosciolto da alcune accuse di corruzione”. Il punto forte della difesa, in ogni caso, “resta il 416 bis: venendo meno l’accusa di mafia il verdetto potrebbe essere tagliato della metà. Dai 18 anni e 4 mesi potremmo quindi scendere a 9 o 10 anni“.

La richiesta di Buzzi arriva nel giorno in cui Giuseppe Pignatone, procuratore capo di Roma ai tempi dell’inchiesta sul Mondo di mezzo, interviene per la prima volta sulla sentenza con un intervento su La Stampa.