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Manovra, M5S: Senza nostro voto non si va da nessuna parte4Foto© fanpage.it

Manovra, M5S: Senza nostro voto non si va da nessuna parte

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“Senza il voto del M5s, infatti, non si va da nessuna parte”. È un post chilometrico quello che il Movimento 5 stelle partorisce dopo il vertice tra i ministri (pochini i presenti, in realtà) conclusosi all’ora di pranzo. E batte metaforicamente i pugni sul tavolo dove sono stati poggiati i faldoni della manovra.

Non vanno bene i nuovi tetti stabiliti per il contante, non vanno bene le nuove misure sulle partite Iva, non va bene la mano morbida sui grandi evasori, non vanno bene le nuove norme sui Pos. È un secco attacco a Giuseppe Conte, con il Pd in mezzo a camuffare il bersaglio. “È lui che sta facendo un asse con i Dem – spiega un colonnello 5 stelle – sembra si sia scordato che è lì grazie a noi”.

“È uno scontro di potere tutto interno a loro – spiega un dirigente del Nazareno – Di Maio è debole, deve affermare che comanda lui”. Dario Franceschini twitta: “Un ultimatum al giorno toglie il governo di torno”. Nicola Zingaretti ritwitta. È un’improvvisa escalation in un venerdì sera in cui il buio cade presto e mite sui Palazzi della politica sonnacchiosi e vuoti.