Lombardia, studio su diffusione del Coronavirus: “Assalto multiplo e concentrico di ceppi diversi”
"Una pioggia di meteoriti", che ha colpito la Lombardia all'inizio del 2020. Così, il presidente del Policlinico San Matteo di Pavia, Alessandro Venturi, aveva descritto la pandemia di Sars-CoV-2 arrivata in Italia. Una descrizione riferita allo studio (presentato oggi) promosso dalla Fondazione Cariplo e condotto dai ricercatori dell'Asst Grande ospedale metropolitano Niguarda di Milano e dell'Irccs pavese, secondo cui il nuovo coronavirus ha attaccato la Regione con un "assalto multiplo e concentrico".
È la fotografia di quanto accaduto dall'inizio dell'anno in Lombardia. Per metterla a fuoco, i ricercatori hanno analizzato le sequenze genomiche virali da circa 350 pazienti, provenienti da aree diverse del territorio regionale. I dati, come spiega il responsabile scientifico dello studio Carlo Federico Perno, "mostrano inequivocabilmente che il virus è entrato in Lombardia prima di quel che si pensasse in origine e, soprattutto, lo ha fatto con assalti multipli e concentrici di ceppi virali diversi, in luoghi diversi, ma in tempi molto vicini tra loro".
Lo studio ha evidenziato la presenza di catene di trasmissione virali già a partire dalla seconda metà di gennaio. "Il punto nodale che emerge dalla nostra ricerca è che abbiamo evidenza chiara del virus Sars-CoV-2 presente in Lombardia in più punti alla metà di gennaio, il che non esclude che fosse presente un pochino prima, ma non dopo", precisa il virologo Carlo Federico Perno.