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Il Tribunale per il Libano scagiona Hezbollah per il caso Hariri4Foto© ilgiornale.it

Il Tribunale per il Libano scagiona Hezbollah per il caso Hariri

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BEIRUT Giustizia è fatta? Il dubbio rimane e la domanda resta viva tra i libanesi. Delusione, rabbia, ma anche soddisfazione e desiderio di rivalsa. Così questo piccolo Paese ferito dalla terribile conflagrazione al porto di Beirut il 4 agosto e oggi più diviso che mai accoglie il verdetto del Tribunale Internazionale dell’Aia voluto dalle Nazioni Unite per l’attentato del 14 febbraio 2005 nel cuore di Beirut, che causò la morte dell’ex premier sunnita Rafiq Hariri assieme ad altre 21 persone.

Un unico condannato. Si tratta di Salim Jamil Ayyash, noto attivista del gruppo sciita filo-iraniano dell’Hezbollah (il “Partito di Dio”). Assolti invece gli altri tre imputati: Hassan Mehri, Hussien Oneissi e Assad Sabra, a loro volta tutti militanti di punta della stessa organizzazione.

I quattro erano stati individuati per le tracce lasciate dalle loro telefonate sui cellulari. Nei giorni precedenti lo scoppio del camion bomba avevano monitorato con attenzione gli spostamenti del leader sunnita.