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Il ponte va fatto  ma non si farà2Foto© ilfattoquotidiano.it

Il ponte va fatto  ma non si farà

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mi aiuti a capire perché il ministro Salvini si ostina a chiedere la realizzazione del Ponte sullo Stretto: se va bene per realizzarlo ci vorranno 15 anni (non siamo cinesi o giapponesi), unirà una regione (la Calabria) dove la rete ferroviaria risale a decenni fa ad un’altra (la Sicilia) che è praticamente priva di autostrade; quanti veicoli e treni transiteranno su questa cattedrale nel deserto? Non sarebbe meglio pensare a infrastrutture che realizzate in tempi brevi mettano in sicurezza il territorio nazionale che tutti definiscono fragile?

Ricorderò sempre il 9 ottobre 2012, il giorno in cui Beppe Grillo attraversò a nuoto lo Stretto di Messina, aprendo la sua stagione politica che oggi si è ormai chiusa (Grillo sta a Conte come Bossi sta a Salvini: i 5 Stelle si chiamano ancora così, ma ormai sono un altro partito).

Mentre aspettavamo che il fondatore ultimasse l’impresa, spaventato dai fan più apprensivi — «Beppe ci sono le correnti contrarie», «Beppe ci sono i barracuda», «Beppe hai 64 anni!» — ma incoraggiato da Gianroberto Casaleggio (magrissimo, basco verde alla Che Guevara, capelli brizzolati lunghi sulle spalle), parlavamo con gli abitanti di Torre Lago, il lembo di Sicilia più vicino alla Calabria.