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Drappo Casapound anti-sardine a Bologna7Foto© bologna.repubblica.it

Drappo Casapound anti-sardine a Bologna

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BOLOGNA - Sei ore di musica, in stile concertone del Primo Maggio: rock, rap, indie, folk. Band e rapper affermati, gruppi bolognesi, transgenerazionali. È il giorno della musica antipopulista. A due mesi dalla prima volta, le Sardine tornano « in mare aperto » dove il movimento è iniziato, anche se cambia il luogo. E alzano il tiro, mirando a portare in piazza VIII Agosto trentamila persone, quasi il triplo di quelle che il 14 novembre si trovarono sul Crescentone per la prima volta, in risposta al contestuale comizio di Salvini al PalaDozza.

Stavolta c’è un palco, montato dal lato opposto della Montagnola, e un programma artistico, a dimostrare che «si può far politica con l’arte, la musica, la cultura». E tutto dal basso: tremila donatori hanno fatto raccogliere 70mila euro via crowdfounding. Sul palco un cast di intellettuali, attori e soprattutto tanti musicisti, venuti per la causa a titolo gratuito.

«Il mondo dell’arte e della musica si è mobilitato - spiega Giulia Trappoloni, il volto femminile delle Sardine bolognesi -. Non abbiamo scelto gli artisti in base ai nostri gusti musicali, ma perché sono state Sardine della prima ora». Si inizia poco dopo le 15, con le percussioni afro-brasiliane dei Marakatumba.