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Cip di Brunori Sas: Racconto poetico del fanciullino che è in me3Foto© adnkronos.com

Cip di Brunori Sas: Racconto poetico del fanciullino che è in me

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Milano, 10 gen. (askanews) - Dall'universale al particolare, dagli uomini all'uomo. Nell'ultimo lavoro di Dario Brunori, Cip, le undici canzoni sono un percorso all'interno delle fisiologiche opposizioni della natura umana, nelle complicazioni della vita adulta, tra i sentimenti di una coppia consolidata e lo sguardo interrogativo di un bambino sul futuro che non vedrà.

Lo fa con la leggerezza alla Calvino, destreggiandosi tra le parole con la maestria di un poeta, che questa volta, a tre anni di distanza da A casa tutto bene, appare più sentimentale e meno cerebrale, spostato più sul sentire che sul pensare: "Sicuramente è un racconto più poetico nell'accezione della poesia fanciullina pascoliana, nel senso che volevo fa cantare il mio fanciullino quindi sia il titolo, che la rappresentazione, che la musica che lo spirito dell'album ha a che fare con quello, è come se fosse lo sguardo di un ragazzino di 11-12 anni che forse mi porto dentro, che cerca di interrogarsi su alcune tematiche fondamentali".

Il titolo Cip, con il pettirosso di Robert Figlia ritratto in copertina, non lascia volutamente intendere quali saranno gli approdi del disco, prodotto dallo stesso Brunori con Taketo Gohara e registrato tra la Calabria e Milano: