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Boris Becker giudicato colpevole di bancarotta fraudolenta3Foto© repubblica.it

Boris Becker giudicato colpevole di bancarotta fraudolenta

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L’ex tennista tedesco Boris Becker è stato giudicato colpevole di bancarotta fraudolenta a Londra per quattro dei 24 capi di imputazione contro di lui in relazione al suo fallimento. Il vincitore di sei tornei dello Slam è sotto processo – iniziato il 21 marzo scorso – per un procedimento giudiziario relativo al suo fallimento personale, legato a un prestito di 3,5 milioni di euro da una banca privata, Arbuthnot Latham.

Una giuria della Southwark Crown Court di Londra lo ha ritenuto colpevole di sequestro di proprietà, non divulgazione di proprietà e occultamento di debiti. Becker, affiancato dalla compagna Lilian de Carvalho Monteiro per tutto il processo, è stato rilasciato su cauzione prima della condanna presso lo stesso tribunale il 29 aprile, quando è stata fissata l’udienza per la definizione della pena: rischia fino a sei anni di carcere.

Dichiarato fallimento personale nel giugno 2017 a Londra per prestiti non pagati per un importo di oltre 3 milioni di sterline, con la sua proprietà a Maiorca messa a garanzia, “Boom Boom” Becker, 54 anni, è accusato di non aver rispettato i suoi obblighi di divulgare informazioni, in particolare bancarie, e di non aver consegnato ai suoi creditori nove trofei e medaglie della sua illustre carriera, tra cui due delle tre coppe conquistate a Wimbledon, due trofei degli Australian Open e la sua medaglia d’oro alle Olimpiadi del 1992.