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Bill Murray tra ritardi e ironia2Foto© ansa.it

Bill Murray tra ritardi e ironia

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«Perdonate, ma Bill Murray era ancora, per usare un eufemismo, in pigiama. L’incontro viene cancellato», dice alla platea di media il direttore della Festa del cinema Antonio Monda. Erano le 13, stava dormendo. «Ma ti ricordi quando al Festival di Berlino si presentò in ciabatte?», commentano due adoranti «orfane» temporanee.

Temporanee perché più tardi, con «solo» mezz’ora di ritardo, l’eterno outsider, l’«altrove» di Hollywood, onora l’impegno di raccontarsi in pubblico, mentre riceve il premio alla carriera da Wes Anderson, il regista per il quale ha fatto nove film: «Bill, sei divertente in modo unico».

Ecco l’attore, 69 anni, con i suoi capelli grigi ormai diradati, cammina felpato a piccoli passi. Alla fine dirà una frase che suona come l’ennesima legnata sul capo della sindaca Raggi: «Roma è una città bella, ma la parte più bella l’hanno fatta nell’antichità. Voi romani dovete averne cura, amarla».