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Assolto per "delirio di gelosia"6Foto© www.tgcom24.mediaset.it

Assolto per "delirio di gelosia"

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Considerato incapace d’intendere e di volere a causa di un totale vizio di mente che l’avvocato della difesa aveva definito come “un delirio di gelosia“. E quindi assolto dall’accusa di aver assassinato la moglie perché appunto non imputabile. È una sentenza che farà discutere quella emessa dalla corte d’Assise di Brescia. I giudici hanno chiuso con l’assoluzione il processo a carico di Antonio Gozzini, un uomo che il 4 ottobre 2019 uccise la moglie Cristina Maioli, insegnante di scuola superiore.

Ex assistente tecnico scolastico, in cura per depressione, l’uomo stordì la moglie nel sonno con un colpo di mattarello in testa e poi l’aveva accoltellata alla gola. Il cadavere della donna è stato poi vegliato per ore dal marito, che avrebbe anche tentato il suicidio, prima di essere salvato da un amico al quale aveva telefonato dopo il delitto.

In fase processuale il consulente dell’accusa e quello della difesa sono stati d’accordo nel dire che l’uomo “era in preda ad un evidente delirio da gelosia che ha stroncato il suo rapporto con la realtà e ha determinato un irrefrenabile impulso omicida”.